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Museo di Capodimonte: tributo a Giorgio Vasari


L’arte affascinante e celebre di Giorgio Vasari è visibile al Museo Archeologico Nazionale fino al 27 marzo 2011, nelle sale del secondo piano del Museo di Capodimonte.

Si possono ammirare sedici opere dell’artista aretino che sono state attentamente restaurate (i dipinti su tavola, commissionati nel 1545 dall’Ordine degli Agostiniani, furono terminati da Vasari a Roma nel 1546, con la collaborazione di Cristofano Gherardi, uno dei suoi più brillanti collaboratori, e raffigurano Storie del Vecchio Testamento e della vita di San Giovanni Battista) pervenute dalla Sacrestia della chiesa di San Giovanni a Carbonara a Napoli.

Insomma un ricco apparato di immagini e di testi illustra e rievoca i luoghi e i monumenti dove, nel corso del breve soggiorno napoletano fra il 1544 e il 1545, l’artista e i suoi collaboratori lavorarono con gran successo.
Numerose furono le committenze da parte dei massimi protagonisti della vita cittadina: il viceré don Pedro de Toledo, il cardinale Ranuccio Farnese, arcivescovo di Napoli, importanti ordini religiosi ed esponenti della nobiltà.

Una esposizione, dunque, che si collega immediatamente al territorio della città e alle chiese dove Vasari operò (S. Maria di Monteoliveto, San Giovanni a Carbonara, Duomo, Cappella della Sommaria in Castel Capuano), così da raccontare la città nel museo e la città dal museo.

La mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica – è organizzata e promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e dall’Associazione Atlantide Ritrovata; con il contributo della Regione Campania-Assessorato al Turismo e Beni Culturali, in collaborazione con il Comune di Napoli; con il sostegno di Original Marines, Luce Bianca Gioielli italiani,Banco di Napoli, Megaride

L’intervento di restauro ad opera di Bruno Tatafiore, preceduto e accompagnato da indagini diagnostiche eseguite dallo Studio M.I.D.A. di Claudio Falcucci, verrà dettagliatamente descritto con un corredo fotografico ad alta definizione che documenta anche la tecnica pittorica utilizzata dall’artista. E’ stato inoltre diretto dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, promosso dall’Associazione Atlantide Ritrovata, con il contributo della Provincia di Napoli.

Elisa Pibiri

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