Sul campo di calcio del Centro sportivo Mario Lenci, alle spalle dell’ex Sferisterio in via Brigata Bologna, una normalissima e spensierata partita a calcio tra amici di un gruppo di studenti universitari che decide di sfidarsi per l’ennesima volta putroppo in un attimo si trasforma in tragedia. Dopo appena una decina di minuti, infatti, ecco avverarsi la tragica fatalità: Amato Grosso, originario di Avellino e residente a Nusco, avverte un malore e si accascia al suolo in un attimo, prima sbianca in viso, poco dopo cianotico, spira.
Verso le ventuno, i giovani prendono in fitto il campetto in terra battuta ed iniziano a giocare, ma pochi minuti dopo il fischio d’ inizio Amato è in preda a degli spasmi, sono attimi di puro panico, gli amici provano a soccorrerlo mentre il gestore del centro sportivo allerta subito il 118 che interviene unitamente alle volanti della polizia. Le condizioni del ragazzo appaiono subito critiche, è in stato di incoscienza e non accenna alcuna reazione. Prontemente intervengono gli specialisti del 118, viene tentata una manovra di rianimazione, ma, putroppo, risulta essere tutto inutile, lo sfortunato ragazzo muore sul terreno di gioco sotto gli occhi attoniti dei suoi compagni. Una volante della polizia intervenuta sul posto constaterà con i medici del 118 la morte del ragazzo per arresto cardiocircolatorio.
Gli agenti avvertono prontamente il magistrato di turno che autorizza il trasferimento della salma al Servizio di Medicina legale del Secondo Policlinico, dove sarà a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa che venga disposta l’ autopsia. Lacrime, sguardi increduli e rabbia regna sul campo di Fuorigrotta e i compagni, gli amici di sempre faticano a credere che possa essere accaduta una simile tragedia sotto i loro occhi.
Amato Grosso, che avrebbe compiuto 23 anni il prossimo 17 marzo, frequentava il Politecnico universitario, era iscritto alla facoltà di Ingegneria sita in piazzale Tecchio, e per questo motivo aveva preso in fitto con altri coetanei un appartamento in via Terracina. Dalle prime indiscrezioni emerse, sembra che lo studente deceduto non soffrisse di alcuna patologia cardiaca. In passato, infatti, aveva partecipato spesso ad incontri sportivi a titolo amatoriale, anche se purtroppo questa volta la stessa comitiva di amici con i quali si divertiva, si è ritrovata immersa in una serata tragica che sarà per tutti molto difficile dimenticare.