Aveva scatenato una polemica il cantautore Nino D’Angelo sulla figura del guappo napoletano.
In un’intervista rilasciata al settimanale Diva & Donna, l’artista aveva parlato di politica e camorra, fornendo il suo punto di vista sull’attuale situazione di Napoli.
“Io che nasco scugnizzo ho un punto di vista diverso da Saviano.Vivere tra legalità e illegalità al Sud è normale. Sono nato a Casoria, quanti miei amici di allora fanno i camorristi o sono morti ammazzati? Uno della mia gente non vede il guappo solo come una cosa malamente”.
Affermazioni che avevano scatenato polemica, frasi viste dai più come una sorta di apologia della camorra, o, quantomeno, una poca accortezza nei confronti di una piaga che mina sempre di più la sicurezza in città.
Il cantante ha così deciso di rettificare il suo punto di vista affidandosi alle pagine del Corriere del Mezzogiorno.
Contrariamente all’usuale bacchettata ai giornalisti, spesso rei di trascrivere il contrario di ciò che ascoltano, D’Angelo ammette di essersi espresso in modo ambiguo: “Volevo specificare meglio il mio pensiero, non credo assolutamente che il guappo sia una persona perbene, che non sia un malamente. Forse sono stato io a non essermi espresso correttamente. Il mio pensiero va in direzione opposta. Per me di Saviano ce ne vorrebbero diecimila. Non può essere diversamente, basta ascoltare le canzoni che ho scritto ‘A storia ‘e nisciuno, Jamme jà. Certo è chiaro che il problema per i quartieri popolari di Napoli resta, la gente povera ha bisogno di sostegno, di aiuto, di lavoro, per evitare di cadere nella trappola della camorra”.
Il cantante aveva poi confessato alla rivista Diva & Donna una speciale preferenza in campo politico: “Sono comunista fin da bambino. Oggi voterei per il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ma non lo farebbero mai passare. Un gay dichiarato al governo sarebbe rivoluzionario come Obama in America, e noi non siamo l’America”.
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