Il manager dei vip, Lele Mora, è stato ascoltato presso la Procura di Napoli.
A fare il suo nome in merito al crac della Banca del mediterraneo, il patron Raffaele Cacciapuoti, che oggi vive a Santo Domingo.
In un fitto memoriale inviato alla Procura proprio dalla bella località esotica, Cacciapuoti fa il nome di una coppia di coniugi, amici di Mora, e dello stesso agente delle star, che, prontamente è stato chiamato per un colloquio sulla Banca.
Per il progetto sono andati in fumo circa diciotto milioni di euro, in gran parte raccolti grazie a sottoscrizioni da parte di alcuni soci che credevano fortemente al progetto.
Dell’indagine se ne occupano il procuratore aggiunto e capo del pool criminalità economica, Fausto Zuccarelli, e il pm Francesco Raffaele, mentre gli accertamenti sui numerosi assegni e conti correnti sono a cura del colonnello Luigi Del Vecchio.
Tra i potenziali testimoni, ascoltato anche Lele Mora, citato da Cacciapuoti nel memoriale inviato da Santo Domingo.
Difeso dai penalisti Flaviano Moltedo e Giuseppe Bartolo Senatore, il capo della Banco Popolare del Meridione ha riassunto tutte le spese sostenute dal comitato promotore, compresi 600 mila euro destinati alla coppia amica di Lele Mora: indicato come “prestito grazioso”, del bottino l’agente dei vip ha ricevuto 100 mila euro.
Gli affari tra Cacciapuoti e Mora riguardano anche il finanziamento di una partita di calcio vip tenutasi a Portocervo, imprese economiche varie e, addirittura, la produzione di un film. Quest’ultimo progetto sembra, però, sfumato prima della partenza.
Secondo la difesa, prima della partenza per Santo Domingo, l’assistito non disponeva di beni accumulati, nonostante le denunce dei soci che avevano elargito donazioni per la banca.
Ci si interroga, più che altro, sulle concessioni di denaro fatte a Mora, che è stato ascoltato come persona informata sui fatti, cercando di capire se tali prestiti siano stati forniti anche ad altre star o personaggi di spicco per progetti mondani.