Corruzione tra vigili e commercianti: niente multe in cambio di voti.
È quanto accade nel cuore di Napoli, tra borghi e quartieri popolari, dove, volendo escludere alcuni meritevoli e onesti cittadini, dilaga da sempre patti non scritti, seppur contraddistinto da soldi e favori.
Stavolta a finire nell’occhio del ciclone, coloro che dovrebbero essere garanti di sicurezza e legalità: i vigili.
Secondo l’indagine tuttora in corso, coperta da segreto istruttorio quindi scarna di ulteriori dettagli, è il corpo dei vigili di via Giaxa a rendersi protagonista di tale compravendita.
Con le elezioni per il Consiglio comunale di Napoli in arrivo, è ben avviata una campagna elettorale collaterale, non amici di amici che consigliano questo o quel candidato, bensì vigili e poliziotti che distribuiscono veri e propri pacchetti di voti in cambio di alcune grazie.
Una multa in meno al commerciante poco attento alle regole, un occhio chiuso (in questo caso, due ben serrati) nei confronti di chi non mostra licenze del tutto aggiornate, e il gioco è fatto: controlli amministrativi elusi in vista delle prossime amministrative, appunto.
Nonostante sulla vicenda vi sia un certo riserbo, trapelano fonti e testimonianze ben mirate su accordi tra vigili corrotti e commercianti, che, in vista del bottino, non tardano a sovvertire le proprie idee in fatto di elezioni.
Si parla, infatti, di pacchetti di voto contenenti circa 250 nomi alla volta, che il titolare d’azienda o di negozio di turno avrebbe poi rigirato al vigile ben compilati.
Il comandante Luigi Sementa si trova, pertanto, a fronteggiare un’ulteriore emergenza inerente il corpo di via Giaxa.
Qualche giorno fa, le casse del Comune di Napoli mostravano bandiera bianca nei confronti dei nuovi arrivati, con qualche sguardo di involontaria indulgenza nei confronti degli automobilisti napoletani: mentre i nuovi vigili non riusciranno a indossare le loro divise a causa della mancanza di fondi, in sede non vi è neanche la carta su cui stampare e imbustare le multe.
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