Maxitruffa ai danni delle fasce più deboli: un gruppo di malfattori richiedeva dai 30 ai 50 euro con la promessa di un sussidio economico.
L’imbroglio nasce su basi veritiere, visto che i balordi si riferiscono al contributo di 400 euro messo a disposizione dal Comune di Napoli alle fasce economicamente deboli che abitano i quartieri popolari.
Sul sito del Palazzo San Giacomo è possibile scaricare il bando da compilare, ma nei quartieri popolari giravano, dallo scorso dicembre, periodo in cui è stata diffusa la notizia del sussidio, alcune persone che distribuivano direttamente i moduli.
Una serie di form cartacei perfettamente uguali a quelli scaricabili dal sito web, fatta eccezione per alcun peculiarità assenti sul bando originale, come i campi relativi all’istruzione o ad eventuali corsi di formazione frequentati, forse un metodo sui generis per far apparire la truffa ancora più professionale e seria.
Con l’inserimento dei dati sul modulo e il personale invio a Palazzo San Giacomo della domanda di sussidio, il balordo di turno chiedeva una somma di denaro che oscillava, solitamente, dai 30 ai 50 euro.
Per ovvie ragioni, le liste compilate non sono mai giunte a destinazione, la notizia dell’imbroglio è iniziata a circolare data la gran quantità di persone coinvolte.
Non si sa, al momento, se si tratta dell’iniziativa, assolutamente illegale, di un gruppo di ladruncoli alle prime armi, o dell’organizzazione minuziosa affiliata a qualche clan del napoletano.
Gli inquirenti sono al lavoro per scoprire la matrice della maxitruffa, che ha coinvolto, come spesso accade in questi casi, non solo le fasce economicamente più deboli, ma, soprattutto, quelle meno istruite che abitano i quartieri popolari, disposte a pagare pur di pensare alla speranza di un sussidio garantito mensile.
L’operazione ha coinvolto così tante persone che il Comune di Napoli non accetta più i moduli scaricabili dal web, come accaduto finora, bensì solo documentazioni a mano presso gli uffici preposti.