A Capri si potrà ammirare il panorama pagando un ticket di 1 euro.
E’ quanto stabilito dal Consiglio comunale, che ha accolto l’introduzione del pagamento per visitare i Giardini di Augusto, con il corollario dei paesaggi e panorami maestosi che tutti noi conosciamo.
L’istituzione del ticket ha avuto un travaglio difficoltoso, soprattutto in seguito all’opposizione dei consiglieri Marzio Lembo e Enrico Romano, componenti del gruppo L’Onda – Rinnovamento e sviluppo.
“Non è giusto che una località turistica faccia pagare il panorama”, sintetizzano i due in una nota.
Tra le ragioni principali del dissenso, i consiglieri spiegano che i Giardini di Augusto non presentano alcun sito storico o archeologico da visitare, bensì rappresentano una piattaforma verde da cui poter ammirare le bellezze dell’isola, come i celebri Faraglioni.
Tra gli oppositori, il gruppo I Capresi per Capri, che, insieme a L’Onda, ha firmato due documenti di critica nei confronti del ticket.
Costantino Federico, ex sindaco, sintetizza affermando, “E’ stata varata la tassa sull’aria”, gli fa eco ancora Marzio Lembo, “Nei giardini non ci sono opere d’arte, né altri elementi rari, non si può imporre la tassa al panorama”.
Il ticket è imposto solo ai turisti, non agli abitanti di Capri e Anacapri.
L’ex sindaco Federico, accusa l’attuale primo cittadino di volere sfruttare il turismo “mordi e fuggi”, indicando i vacanzieri di una sola giornata sull’isola.
Dopo due giorni di polemiche, giunge la risposta dell’amministrazione. Roberto Russo, assessore agli interventi strategici del Comune, puntualizza: “Non si tratta di una tassa, in tante città del mondo per visitare un sito di pregio si paga un biglietto. L’euro previsto per l’ingresso ai giardini servirà a contribuire alla riqualificazione dell’area”. Come afferma lo stesso Russo, l’iniziativa, in via del tutto sperimentale, andrà in vigore dal primo aprile 2011 al primo novembre 2011.
I due consiglieri de L’Onda, a tal proposito, sottolineano il pericolo: “Non vi è stata un’analisi degli aspetti organizzativi fondamentali, come i costi per l’emissione dei biglietti e per i controlli, e non si escludono profili di illegittimità del provvedimento , in particolare per carenza di istruttoria, che potrebbero dare luogo a ricorsi amministrativi”.
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