La musica per estinguere i roghi e le colonne di fumo nero, denso di veleni, che vengono su dalle tonnellate di rifiuti speciali sversati e poi dati alle fiamme nel territorio compreso tra le province di Napoli e Caserta, battezzato da Roberto Saviano, nell’ultimo capitolo di “Gomorra”, “la terra dei fuochi”.
Il “Concerto d’amore per la Terra dei Fuochi”, in programma domani sera dalle ore 20.00 al Palamaggio’ di Castel Morrone (Caserta), con ingresso libero, e che vedrà impegnati sul palco un foltissimo numero di artisti partenopei, tra i quali spiccano i nomi di Peppe Barra e Tony Esposito, è una manifestazione ideata per dare risalto al dramma civile e ambientale provocato dall’ormai cronicizzata “emergenza” rifiuti in Campania, in un momento in cui la crisi è destinata inevitabilmente ad acuirsi. La decisione del sindaco Iervolino, infatti, di realizzare un sito di trasferenza provvisorio nel quartiere di Scampia, nell’area dismessa dell’ ex Centrale del latte, ha provocato l’immediata mobilitazione della popolazione che, lungi dal vedere realizzato un serio piano di sviluppo e riqualificazione dell’area, si sente vittima offesa e maltratta dell’ormai manifesta incapacità delle istituzioni pubbliche e della classe politica campana a gestire il problema senza provocare un altro scempio. A Scampia, certamente, proprio non ci voleva: laddove si offre già un variegato campionario dei sintomi più evidenti del degrado urbanistico e sociale -dai villaggi abusivi Rom alle piazze per lo spaccio di eroina con annesse discariche di siringhe e, ancora, agli immancabili roghi tossici-, il territorio verrà impietosamente oltraggiato da un’ulteriore violenza, ancora una volta all’insegna della più miope e sterile strategia di gestione rifiuti.
Nel frattempo, il neonato “Coordinamento contro le discariche – no discarica né a Scampia né altrove”, riunitosi ieri e stamattina nella sede del GRIDAS, associazione culturale locale, ha ingaggiato la sua battaglia tramite affissione di manifesti e distribuzione di volantini, in cui campeggia la scritta: “Ci avevano promesso l’Università e ci rifilano un tumore”, nella precisa consapevolezza che l’allocazione di tonnellate di immondizia sarà direttamente pagata dalla popolazione in termini di salute. D’altronde l’Istat parla chiaro: mentre nel resto d’Italia la vita media si è allungata, chi nasce in Campania ha un’aspettativa di vita inferiore di due anni. Il dato, secondo l’associazione “Medici per l’ambiente” e il prof. Marfella, intervenuto nella conferenza stampa di presentazione del “Concerto d’amore per la Terra dei Fuochi”, è direttamente correlato alle peggiori condizioni ambientali che influiscono incontrovertibilmente sull’aumento di casi di malformazioni del feto e sull’incidenza dei tumori infantili al primo anno. Non più Campania felix, dunque, come la chiamavano i Romani, al cui tempo i “fuochi” che la caratterizzavano erano quelli connessi all’origine vulcanica di siti straordinari come il Vesuvio o la Solfatara, ma un nuovo Kuwait, teatro di guerra in cui le grosse colonne di fumo nero si sprigionavano dai pozzi di petrolio dati alle fiamme, come la descrive l’associazione “La Terra dei Fuochi” in un esposto-denuncia inviato al Presidente Napolitano e a tutte le autorità competenti a livello nazionale, provinciale, regionale e locale.
Intanto domani sera sarà muisca, patrocinata dal mondo della cultura e dell’arte: il Premio Nobel Dario Fo affianca, in qualità di patrocinatore dell’evento, l’Ente Provincia di Caserta e la Facoltà di Lettere e Filosofia della Seconda Università di Napoli. La manifestazione è inoltre sostenuta da Raffaele Cantone e Raffaello Maggi, magistrati da sempre in prima fila contro la malavita organizzata, dalla giornalista Rosaria Capacchione, anch’essa nel mirino della camorra per la per la denuncia contenuta nel suo “L’oro della Camorra”, nonché da i illustri esponenti del mondo ecclesiastico campano. Per scuotere le coscienze, per invocare soluzioni alternative, per continuare ad amare questa terra che ormai ci da pane e latte avvelenati. E per svegliare il Ministero dell’Ambiente, dove invece si combatte la battaglia delle chiavette Usb. Si, perché il software del Sistri (il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, istituito e pubblicizzato con orgoglio dalla Prestigiacomo) non funziona. Ma questa è un’altra musica, o forse sempre la stessa.