L’ Asl Napoli 1 Centro, secondo i dati emersi sul lavoro “straordinario” aggiornati a dicembre duemiladieci, ha elaborato un rapporto sui costi in eccesso dal quale risultano evidenti una serie di anomalie su carenze in organico accentuate nel corso degli anni dal blocco del turnover.
Le spese per lo straordinario ha infatti toccato la cifra shock di quarantasette milioni di euro nel duemiladieci. La struttura commissariale della Regione, ha tempestivamente comunicato i dati delle “spese record” alla procura della Repubblica che ha aperto un’ inchiesta per verificare dati e pagamenti.
La relazione, contenente oltre ventidue pagine, è stata elaborata dal servizio controllo di gestione dell’Asl che ha deciso di trasmetterla allo staff aziendale con l’ordine di convocare i responsabili delle strutture critiche per effettuare i dovuti controlli. Il dossier ha evidenziato casi limite, come quelli di due autisti, alcuni dipendenti impegnati nei servizi-socio sanitari e nel laboratorio biomedico, oltre ad alcuni infermieri e un operatore tecnico vetraio con duemilacento ore di straordinario pagate circa trentamila euro, inoltre spicca il caso di un ginecologo che ha incassato ben settantamila euro di straordinari. Dal dossier, emerge anche il caso di alcuni anestesisti, che, a differenza del normale straordinario pagato venti euro l’ora, ricevevano una cifra maggiorata di circa sessanta euro l’ora.
Le verifiche hanno interessato lavoratori in servizio nei presidi: Annunziata, San Gennaro, Incurabili, nell’autoparco Bianchi, nella residenza per anziani San Camillo e al Capilupi di Capri, e, si legge nel dossier, che l’utilizzo di così tante ore di straordinario mette a rischio il lavoratore che dovrebbe essere preventivamente autorizzato a svolgerle dal punto di vista delle norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro. I riposi compensativi, ad esempio, sono necessari a garantire una qualità lavorativa necessaria in strutture ospedaliere, dove è fondamentale l’ attenzione e la calma anche in situazioni stressanti, onde evitare di procurare danni, o peggio, la morte di un paziente.
I commenti sono chiusi.