Dopotutto non è andata male. C’era tensione, ma anche tanto entusiasmo in città per questa partita tanto attesa. Bastava passare per Fuorigrotta già alle quattro del pomeriggio per vedere il fermento che stava crescendo e che alla fine ha riempito uno stadio intero. Eh si, pubblico delle grandi occasioni allo stadio San Paolo, proprio per l’importanza dell’avversario, il Villareal delle meraviglie, che tanto bene sta facendo in Spagna, con i suoi gioiellini Rossi e Nilmar. Ma il Napoli, lo abbiamo detto tante volte, è cresciuto ed ormai è una squadra che non teme nessuno e lo ha dimostrato anche ieri sera, mettendo in campo una prestazione volenterosa, decisa e senza quel timore reverenziale tipico di una piccola squadra. Al contrario, sembravano gli spagnoli la piccola squadra. Chiusi, con i ranghi serrati tra i reparti, attenti a non scoprirsi mai per non prestare il fianco alle incursioni dalle fasce di Maggio e Dossena, che anche ieri sera hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, rendendosi fastidiosi, anche se mai veramente pericolosi. In realtà un po’ tutto il Napoli, si è sforzato di rendersi pericoloso, ma di fronte al muro spagnolo, che in fase di non possesso è arrivato a schierare fino a sei giocatori in linea, trovare un varco per arrivare a rete era davvero difficile. Gli spagnoli sono una squadra abituata agli scenari internazionali, ben conoscono le dinamiche delle partite andata/ritorno e sono venuti a Napoli con la chiara intenzione di non subire, per poi giocarsi tutto in casa.
Il Napoli questo lo sapeva e ci ha provato a mettere a segno quella rete che avrebbe costretto il Villareal a fare una gara di ritorno costretta alla rimonta, ma non è andata secondo i piani. Anzi se proprio dobbiamo dirla tutta, al di la del goal annullato a Cavani, che effettivamente era in off side, resta il rammarico del rigore non dato per quella mano in area spagnola che ha fermato il cross di Dossena e che probabilmente avrebbe dato un corso diverso alla partita, perché lo stadio intero avrebbe sospinto ancor di più il Napoli verso l’ennesimo capolavoro, verso l’ennesima partita perfetta. Forse è mancato il guizzo del Pocho, ma va bene lo stesso, perché il Napoli ha dato prova di aver fatto il salto di qualità, ha dimostrato di essere pronto e che nessun traguardo è impossibile. La squadra c’è, ha giocato, ci ha provato, nonostante l’enorme numero di partite che sta giocando. Buona anche la prestazione di Mascara, chiamato a fare l’Hamsik della situazione. Bravo Mazzarri che ha osato, dando un po’ di riposo ad alcuni titolari. È mancato solo il goal ed il Napoli lo ha anche sfiorato in qualche circostanza. Le parole di Mazzarri nel dopo partita lasciano ben sperare per la settimana prossima, quando in Spagna ci sarà un bolgia ad attenderci:
“Abbiamo avuto quattro palle goal clamorose, la mia squadra ha avuto un comportamento eccezionale, bisogna considerare la forza degli avversari ma dico che il Napoli ha fatto una grande partita”. Per il ritorno poi, il mister non vuole pensarci, ma è fiducioso “Non parlo di percentuali: andremo là a giocarcela, le palle gol più clamorose le abbiamo avute noi, ce la possiamo giocare perché chi ha fatto qualcosa di più delle due squadre siamo stati noi”. Come al solito la sua analisi è lucida e puntuale ed in effetti il copione prevedeva che fosse il Napoli a fare la partita e così è stato, Nilmar e Rossi, non si sono visti, la difesa non è mai stata in allarme, mentre il centrocampo e l’attacco hanno fatto tutto quello che era possibile fare, ma il muro spagnolo ha retto bene l’impatto. Tutto rinviato alla settimana prossima dunque, quando ci sarà l’occasione di tastare il polso della squadra in campo internazionale a qualche mese di distanza dalla sfortunata trasferta di Liverpool.
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