I pescivendoli al dettaglio partenopei, non avendo ricevuto alcuna risposta alle numerose denunce recapitate ai vari organi competenti nel periodo natalizio, oggi protestano sfilando nel centro di Napoli fino a Palazzo San Giacomo. I manifestanti, oltre duecento tra grossisti, dettaglianti ed operatori del settore, accompagnati da grossi camion per il trasporto del pesce, chiedono unitamente alla Fac (Federazione autonoma del commercio) l’ annullamento della procedura di trasferimento del mercato ittico a Volla, dove il Comune ha collocato il Centro agro-alimentare.
La protesta degli operatori, partì parecchi mesi fa, con la denuncia del mercato ittico di Via Fasano a Pozzuoli, che registrava un declino di vendite inarrestabile, causato, secondo i pescivendoli, dalla rimozione dei gazebo della megastruttura di cemento e dell’ assenza di parcheggio. I dettaglianti cercarono invano per mesi di sensibilizzare le istituzioni e il Comune riguardo le loro esigenze, ma furono silenziati dalle istituzioni con una risposta che risuonò quasi come una minaccia: il mercato sarà spostato alla “Schiana”, che dista ben sei chilometri di distanza da Pozzuoli.
Gli operatori contrari allo spostamento, citarono il progetto Waterfront che avrebbe dovuto riqualificare la costa di Pozzuoli, e per questo dare loro lo spazio necessario al recupero ed alla valorizzazione della principale e tradizionale attività del capoluogo flegreo: la vendita del pescato.
Gli operatori del mercato ittico partenopeo chiedono principalmente di essere ascoltati dalle istituzioni, che sembrano aver abbandonato centinaia di lavoratori onesti che hanno scelto non senza difficoltà di seguire una radicata tradizione di famiglia. L’ annullamento della procedura di trasferimento del mercato ittico a Volla, questa la richiesta degli operatori partenopei, che chiedono risposte anche per i loro “colleghi” di Pozzuoli, che da mesi attendono di essere trasferiti in una struttura adeguata, completa di parcheggio per il carico e lo scarico delle merci, preferibilmente, come prevede il progetto di riqualificazione, in una struttura “coperta” in una zona centrale di Pozzuoli. Decine di famiglie manifestano il loro malcontento ed attendono risposte chiare dalle istituzioni, per la riqualifica del mercato del pescato, gli operatori non possono permettersi un “colpo di testa” come il trasferimento in una zona periferica come Volla.
Dario AlojaNato a Napoli, nel 1982, nel quartiere "Arenella", a metà strada tra il centro storico e la moderna zona collinare, Dario Aloja vive, da subito, le forti contraddizioni di una città divisa tra le nostalgie di un passato di capitale europea e un presente di metropoli labirintica, che ingoia sogni e speranze delle nuove generazioni.
Come tanti giovani del terzo millennio, Dario avverte l'abisso che divide l'odierno modello capitalistico, che mondializza i totem tecnologici di una società alienante e disumanizzante, e le ragioni del cuore, il bisogno di gridare al mondo le esperienze del proprio vissuto, le emozioni dell'incontro con "l'altra metà del cielo".
E questo magma incandescente di pulsioni, stati d'animo, sentimenti, affiora in superficie, diventa sfogo lirico, si fa "Pelle Libera".