Giuseppe Fioretti, il diciottenne napoletano che a Capri la notte del 7 agosto scorso stuprò lasciando in un mare di sangue fino al mattino una coetanea francese in vacanza sull’isola, si è pentito, decidendo di inviare una lettera di perdono a Clara, la sua giovane vittima.
Parigi è la destinazione della lettera, contentente poche righe scritte dall’ aggressore, che chiede perdono non solo a Clara, ma anche alla sua famiglia, per tutto il male ed il dolore provocato, e, ad accompagnare le parole, il ragazzo allega un assegno di quindicimila euro a titolo riparatorio.
Il diciottenne ha ammesso ogni responsabilità dinnanzi ai giudici, e, nonostante le tensioni ed il nervosismo provocato dalla prima udienza a suo carico, il giovane parla di errore, di sbaglio, fatto in una notte balorda, nella quale dichiara di non aver capito nulla, di essere salito sopra la ragazza e di aver continuato il rapporto sessuale, nonostante il forte rifiuto e le urla della coetanea. Durante l’ udienza gli investigatori lasciano emergere però un particolare raccapricciante: la lacerazione di ben quattro centimetri del canale vaginale di Clara, ferita causata secondo le perizie, da una mano introdotta con violenza dal ragazzo durante la brutale aggressione.
Il presidente della corte Maurizio Pierantoni ha rinviato al ventidue marzo il progetto di “ messa in prova” del diciottenne, che se ritenuto idoneo da un pool di assistenti sociali, potrà usufruire di questa possibilità di recupero. Il presidente della corte parla di presupposti positivi da parte del ragazzo, mentre l’avvocato Francesco Picca, procuratore di Clara, osserva una sensibilità molto bassa nel ragazzo, che, a suo parere, non vede aperto ad un sincero percorso di autocritica e pentimento. Il procuratore Picca ha ricevuto in custodia l’assegno di quindicimila euro donati dal ragazzo a titolo di risarcimento, chiarendo che senza un consenso della famiglia della vittima, l’ assegno al momento resta “congelato“, in attesa che Clara e la sua famiglia possano fare “il passo” che riterranno piu’ opportuno.
La triste vicenda dello “stupro di Capri” scosse profondamente l’ opinione pubblica non solo partenopea, ma di tutto il mondo, e le buone intenzioni di Giuseppe, sicuramente verranno valutate positivamente dai giudici ai fini di un reinserimento completo nella società. Ma a Clara, alla quale è stata strappata la serenità e la spensieratezza di giovane fanciulla fiduciosa, dovrebbe essere concessa la possibilità di credere ancora in una giustizia, che oltre ad offrirle delle semplici scuse ed un “risarcimento”, possa garantire che il suo valore di Donna e di essere umano venga fatto rispettare in qualunque circostanza, dagli organi competenti.
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