Le difficoltà economiche e di disoccupazione di centinaia di napoletani, appaiono problematiche lontane dalla vita di chi è abituato a truffare per vivere. Personaggi senza scrupoli cercano quotidianamente di elaborare strategie truffaldine sempre piu’ innovative, chirurgiche e difficili da scoprire per le forze dell’ ordine.
La “nuova” truffa elaborata ai danni dei disoccupati ,prevede come prima fase un vero e proprio “reclutamento” attuato solo ed esclusivamente verso soggetti disperati, in cerca di lavoro. Dopo aver “reclutato” un disoccupato, con l’allettante “promessa” di una sicura sistemazione, gli veniva garantito che, grazie ai canali giusti, avrebbe potuto lavorare nel settore ospedialiero come portantino. Una lettera d’assunzione suggellava il patto, in cambio ovviamente, di denaro.
Ventimila, trentamila euro, questo il prezzo per ottenere il posto, e, per rendere ancora piu’ credibile la “truffa”, oltre a far firmare dei falsi fogli di presenza, venivano forniti ai neo assunti anche dei completi da lavoro, come la divisa, i pantaloni e le scarpe antinfortunistiche.
Il Secondo Policlinico di Napoli è la sede dove i neoassunti hanno prestato servizio, fino a quando, una volta scoperti, sono stati prontamente segnalati alla direzione sanitaria e allontanati. La direzione generale del Secondo Policlinico ha presentato un esposto in Procura e le indagini sono affidate ai carabinieri che ipotizzano reati che vanno dalla truffa al millantato credito. Gli inquirenti non tralasciano la pista del coinvolgimento di dipendenti interni alla struttura, che, inseriti in un circuito consolidato d’ omertà, riuscivano a svolgere attività illecite come la concussione e la corruzione.
L’inchiesta è ancora in corso e pone al centro dell’attenzione degli inquirenti due strani casi verificatisi quasi un anno fa nella struttura di via Pansini: nella sala operatoria del reparto di Ortopedia, improvvisamente, si presentarono alcuni volti nuovi, tutti portantini: sostenevano, in base alla lettera di assunzione, di essere stati assunti dalla SUN, la Seconda Università degli Studi di Napoli. Dopo qualche turno di lavoro, i falsi portantini vennero scoperti a causa di un fax inviato agli uffici del personale, una lettera d’assunzione che spiccò immediatamente agli occhi dei dirigenti, che vista l’ anomalia, comunicano l’accaduto alla Direzione Sanitaria. L’intervento fu fulmineo e i truffaldini messi alla porta.
Il secondo caso vede al centro della scena l’ambulatorio del reparto di Maxillofacciale, dove due giovani dai volti sconosciuti allo staff, presentarono una lettera d’ assunzione strana, che non trovava riscontro nel protocollo degli uffici del personale. Una parola racchiude tutta la vicenda: falsa, come il posto di lavoro promesso a giovani speranzosi disoccupati, che ancora piangono la loro inesperienza.
La Procura di Napoli indaga, unitamente al reparto investigativo dei carabinieri, che, raccogliendo testimonianze e al Secondo Policlinico, si scontra con un insormontabile muro d’omertà. Inesistente la compravendita di posti di lavoro fasulli, tutta un’ invenzione secondo le voci di corridoio.
Il direttore generale dell’azienda ospedaliera parla di esposto depositato in Procura e spera che presto venga fatta chiarezza sull’ accaduto. Le assunzioni, ribadisce, sono valide solo se effettuate tramite bando e regolare superamento del concorso. I sindacati ospedalieri chiedono di firmare un protocollo d’intesa se ci saranno nuovi posti di lavoro, e mettono in guardia la cittadinanza e i disoccupati dal credere a “vie preferenziali” negli ospedali.
Attenzione dunque a chi dichiara di poter garantire con facilità lavoro nel settore pubblico, poichè solo un concorso può garantire una selezione meritocratica del personale. Il privato, invece, può selezionare l’idoneità di un candidato in base a requisiti sicuramente diversi da una vittoria concorsuale.
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