Cantiere Ospedale del Mare: stop ai lavori, mancano i fondi

L‘ Astaldi, azienda leader nel settore edile, unitamente ad altre imprese impegnate nella realizzazione dell’ Ospedale del Mare, ha dovuto, per mancanza di fondi, sospendere i lavori. Il pool societario costretto a licenziare in massa i trentasei operai del cantiere Ponticelli si è impegnato non solo ad inserire gli uomini in cassa integrazione, ma a garantire loro, in caso di “nuova cantierizzazione” , lo stesso lavoro.

La giunta regionale e i dirigenti della Astaldi, tutti impegnati a ricercare da tempo soluzioni economiche e tecniche per consentire la ripresa dei lavori, hanno però affermato di essere in crisi. Una mancanza di fondi gestita col silenziatore per evitare non solo i licenziamenti, ma, anche per garantire in breve tempo l’ utilizzo della superstruttura in costruzione da oltre sette anni. Il cantiere attualmente è chiuso e l’inaugurazione è slittata in data da destinarsi. Il progetto iniziale non prevedeva le numerose varianti in corso d’opera che hanno reso necessaria la compilazione di nuovi preventivi per circa ottantacinque milioni di euro.

Lo stop ai lavori è stato causato dalla predisposizione di una variante di adeguamento alla legge 16/2008, integrata dalla delibera 54/2010 della Regione Campania poi modificata con il decreto commissariale 49/2010. L’ingegnere Ciro Verdoliva, commissario regionale per l’Ospedale del Mare, spiega: “La variante è attualmente in corso di approvazione, ma, la condizione essenziale per la prosecuzione dei lavori sono i fondi che non dovranno mancare. I lavori prevedono, oltre all’adeguamento del complesso, una nuova classificazione: Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale.

Verdoliva spiega che la variante delle discipline cliniche prevede la realizzazione di un trauma center con eliporto attivo nelle 24 ore, un centro di unità spinale unipolare con neuro riabilitazione, un centro HUB1 per l’emodinamica interventistica, un centro di secondo livello per l’ ictus cerebrale e uno stome center urologico. Nel cantiere, compresi nel preventivo degli ottantacinque milioni di euro, sono previsti lavori per la realizzazione di : un nuovo edificio direzionale, nuovi parcheggi ed infine il completamento delle apparecchiature biomedicali.

Dario Aloja

Nato a Napoli, nel 1982, nel quartiere "Arenella", a metà strada tra il centro storico e la moderna zona collinare, Dario Aloja vive, da subito, le forti contraddizioni di una città divisa tra le nostalgie di un passato di capitale europea e un presente di metropoli labirintica, che ingoia sogni e speranze delle nuove generazioni. Come tanti giovani del terzo millennio, Dario avverte l'abisso che divide l'odierno modello capitalistico, che mondializza i totem tecnologici di una società alienante e disumanizzante, e le ragioni del cuore, il bisogno di gridare al mondo le esperienze del proprio vissuto, le emozioni dell'incontro con "l'altra metà del cielo". E questo magma incandescente di pulsioni, stati d'animo, sentimenti, affiora in superficie, diventa sfogo lirico, si fa "Pelle Libera".