Sembra assurdo, incredibile, ma è la pura realtà, accertata dall’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica diNapoli e portata avanti dalla Guardia di Finanza di Napoli e dai Carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico). Quattordici ordinanze di arresto sono state eseguite in varie zone d’Italia ed hanno visto in manette nomi eccellenti come Marta di Gennaro (ex vice di Bertolaso durante l’emergenza rifiuti) e Corrado Catenacci (ex Commissario ai rifiuti in Campania). Ai due sono stati concessi gli arresti domiciliari, come anche a Gianfranco Mascazzini, l’ingegnere ex Direttore generale Ministero dell’Ambiente e da poco nominato Commissario straordinario in Abruzzo, per il rischio idrogeologico. Tra le ordinanze di arresto in figurano i nomi di Lionello Serva, ex sub-commissario per i rifiuti della Regione Campania, Generoso Schiavone, responsabile della Gestione acque per i depuratori della Regione Campania e Claudio Di Biasio, tecnico degli impianti del Commissariato. Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere, reati ambientali e truffa, perché colpevoli di aver stabilito un accordo del tutto illecito, che ha consentito lo smaltimento, per molti anni, del percolato proveniente dalle discariche direttamente a mare, senza nessun tipo di filtraggio o depurazione. In sostanza, non solo sono state violate tutte le norme in materia di tutela ambientale, ma si è procurato un danno ambientale notevole, all’intera costa Campana. L’inchiesta non è certo conclusa e le perquisizioni nelle sedi della Protezione Civile di Roma, della Regione Campania e nella stessa Prefettura di Napoli, potranno svelare altri retroscena inquietanti sui terribili danni provocati alla nostra salute ed a quella delle nostre terre, da queste persone senza un briciolo di senno e pagate proprio affinché il problema rifiuti venisse risolto. Tra gli indagati,coni posizioni ancora da accertare figurano anche l’ex Governatore della Campania Antonio Bassolino ed alcuni suoi collaboratori come Gianfranco Nappi e l’ex Assessore all’Ambiente della Regione Campania, Luigi Nocera.
In un clima di totale sconforto da parte dei cittadini, soprattutto napoletani, martoriati da anni da questa interminabile emergenza rifiuti, che sembra davvero non finire mai ed alla quale addirittura si può pensare che non si voglia trovare una soluzione seria, perché troppi sono gli interessi economici in ballo, è più che condivisibile la legittima preoccupazione degli abitanti di Quarto, da qualche giorno in mobilitazione per la notizia della probabile apertura di una o più discariche in alcune cave in Località Poggio Spinelli. Domani alle 14 dalla Villa Comunale della cittadina Flegrea, partirà un corteo pacifico di protesta contro il provvedimento della Provincia. I cittadini sono molto preoccupati, anche alla luce degli sviluppi dell’inchiesta che ha smascherato i funzionari che dovevano risolvere un problema per evitare danni all’ambiente e che invece hanno fatto totalmente l’opposto, su cosa realmente potrà mai essere sversato nelle nuove discariche. A coronamento di tutto pesano come un macigno le parole del Prefetto di Napoli, Giandomenico Lepore, dette durante la conferenza stampa relativa all’inchiesta, il quale ha detto “Penso che non ci sia la volontà da parte delle forze politiche di risolvere il problema dei rifiuti, altrimenti a quest’ora sarebbe stato risolto”. Parole queste, che i cittadini di tutta Napoli e della sua Provincia, dicono da anni, senza mai essere ascoltati da nessuno.