Le biblioteche venete si mobilitano e decidono: si censureranno i libri di Saviano.
L’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, del Pdl annuncia un «boicottaggio civile» contro i libri dello scrittore di «Gomorra», suscitando però la polemica di intellettuali come Cacciari, Maraini o Elkann. «Mi sembra una follia – dice l’ex sindaco di Venezia – In Francia metà degli intellettuali e degli scrittori francesi ha firmato quell’appello, giusto o sbagliato che sia. E qui invece si vanno a censurare i libri degli scrittori italiani».
«E’ un atto di censura arbitrario – aggiunge la scrittrice Dacia Maraini – . Tutte le dittature sono cominciate così, proibendo i libri. E’ una scelta molto grave». Tranchant lo scrittore e giornalista Alain Elkann per il quale «questa censura è una specie di “auto da fe'”, ci riporta indietro al Medioevo».
Ma perché?
Ebbene pare che la motivazione sia poiché Saviano in passato avrebbe firmato un appello pro-Cesare Battisti, il terrorista rosso in carcere in Brasile, all’università di Genova si va in direzione opposta e si considera lo scrittore campano un esempio. Così sabato, in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico, l’ateneo genovese gli ha conferito la laurea honoris causa in Giurisprudenza.
A motivare il prestigioso riconoscimento è «l’importante contributo prestato, attraverso la sua coraggiosa attività di giornalista e di scrittore, alla lotta contro la criminalità organizzata e alla difesa nel nostro Paese del principio di legalità, asse portante dello Stato costituzionale e democratico di diritto».
«Per me – dichiara il rettore dell’Università di Genova Giacomo Deferrari– è davvero un onore poter conferire questo riconoscimento a Roberto Saviano e sottolineare così l’importanza del suo impegno per la legalità e per la normalizzazione del nostro Paese». Al termine della cerimonia, Saviano, già laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Napoli, salirà sul podio, indossando la classica toga, per tenere una lectio doctoralis dal titolo «Il racconto del potere criminale come affermazione del diritto».
Dunque durante la cerimonia Saviano avrebbe dichiarato: «Dedico questa mia laurea ai magistrati Boccassini, Sangermano e Forno che stanno vivendo momenti difficili solo per aver fatto il loro mestiere di giustizia». Esatto, il Pm che in questi sta seguendo il caso Ruby in cui è implicato Silvio Berlusconi.
«Non si può negare – ha detto lo scrittore diventato famoso in tutto il mondo con il suo best-seller Gomorra – che chiunque oggi decida di prendere una posizione critica sa quello che lo aspetta: delegittimazione e fango» e ancora «È molto bello che l’Università di Genova abbia scelto di dare un riconoscimento a una persona di straordinario coraggio, al suo lavoro, al suo impegno per la legalità».
Apprese queste dichiarazioni Marina Berlusconi, presidente della Fininvest e Mondadori, ha commentato: «Mi fa letteralmente orrore che una persona come Roberto Saviano, che ha sempre dichiarato di voler dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi».
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