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Categories: Cultura

L’Archivio Storico del Banco di Napoli: apre un percorso multimediale


Stefano Gargiulo è l’ideatore e realizzatore, insieme a Pasquale Scialò, del percorso multimediale che troviamo al terzo piano dello storico palazzo di via Tribunali.

Musiche soffuse e coinvolgenti, voci antiche che emergono dal buio, giochi di luci e chiaroscuro, i segni del tempo nelle spesse pagine dei libri mastri che si aprono su vecchi banconi: è la veste suggestiva con cui viene accolto il visitatore che entra nel più grande ed importante Archivio Storico-Economico del mondo: oltre 300milioni di atti, dal 1539 al Novecento, impilati nelle 330 stanze del cinquecentesco Palazzo Ricca, nel cuore di Napoli.

Vi si trovano tante curiosità: dalla famosa remissione del debito contratto dal figlio di Giuseppe Garibaldi per un’attività commerciale, alla commissione di un quadro del Caravaggio andato perso ma di cui ci resta una descrizione meticolosa.
Ancora: contratti d’affitto, pagamenti di stipendi, tredicesima compresa, maritaggi, riscatti di schiavi, e addirittura spese per il risarcimento di stupri e sequestri. Documenti eccezionali unici al mondo, dove hanno lasciato traccia di sé oltre 17 milioni di persone, napoletane, italiane, straniere, vissute in città o che con la città hanno avuto rapporti.

“Questo progetto costituisce la tappa ulteriore di un processo di rivitalizzazione della memoria dell’Archivio iniziato oltre tre anni fa con un evento focalizzato sul rapporto tra storia arte e scrittura” ha ricordato il Presidente della Fondazione – Istituto Banco di Napoli Adriano Giannola.
“Ci teniamo a mettere in circuito, a disposizione di un pubblico più vasto, e non solo di studiosi e addetti ai lavori, l’eccezionale patrimonio documentale di cui disponiamo.
Anche perché queste sono carte vive, che rappresentano uno spaccato sociale con tratti a volte diversi a volte simili al nostro tempo: penso ad esempio al sostegno che i Banchi davano alle madri per acquistare dove possibile il corredo delle figlie; oppure ai documenti sulla compravendita di schiavi tra turchi, cristiani e musulmani e sugli scambi di merci che collocano Napoli, ieri come oggi, in posizione centrale nel Mediterraneo.
Un evento, questo, che, mi auguro, preluda ad altri appuntamenti futuri nei quali le carte di Archivio proseguano a stimolare questa dimensione creativa della memoria”.

Il progetto è stato ideato dalla Fondazione Plart di Maria Pia Incutti, con il patrocinio del Comune di Napoli, Provincia di Napoli, Regione Campania, e con il contributo della Camera di Commercio di Napoli, dell’Unione Industriali di Napoli e della Fondazione Forum Universale delle Culture.

Elisa Pibiri

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