Centinaia di persone, amici, compagni di scuola, gente comune, hanno accolto Federica nella chiesa della Santa Famiglia. All’uscita del feretro un bagno di folla e tanta commozione. La funzione, terminata con un volo di palloncini, rose bianche,per espressa volontà della famiglia,è stata a porte chiuse.Nessun giornalista o cineoperatore è entrato nella chiesa e la famiglia ha vissuto quest’ immenso dolore con dignità e silenzio.
Il Pubblico Ministero è perplesso sull’accaduto e continua a chiedersi come sia avvenuto un episodio simile, una morte così tragica e violenta dopo una banalissima caduta. L’inchiesta ruota, a 360 gradi, non solo sul conducente , ma sulle responsabilità di chi non ha provveduto all’installazione di adeguati sistemi di sicurezza sui mezzi ANM in circolazione.
Il PM Woodcock punta le indagini sull’amministrazione ANM: il mezzo che ha provocato la morte di Federica è,unfatti, in circolazione da oltre tredici anni e, recentemente ha subìto, recentemente, un intervento di manutenzione complesso con diverse sostituzioni meccaniche. La Procura intende ascoltare i vertici dell’azienda per valutare le normative interne riguardanti la sicurezza dei passeggeri.
La famiglia esige risposte che possano,in parte giustificare, ma non certo cancellare, il dolore per la perdita di Federica. Gli inquirenti non cercano nessun capro espiatorio ma esigono dati certi sulla “Sicurezza“.
I vertici ANM si dicono disponibili a fornire tutti gli elementi necessari ad una completa indagine che metta in chiaro la dinamica della tragedia.