Il “Gesù Nuovo”, nasconde ancora molti enigmi nel suo bugnato di piperno. Le note aramaiche, recentemente individuate dallo storico dell’arte Vincenzo De Pasquale, sembrano aver influenzato anche il grande Johann Sebastian Bach. Diversi studiosi ritengono che vi siano comunque messaggi esoterici, massonici che venivano veicolati in tutt’Europa.
Vincenzo De Pasquale è stato aiutato, nella sua ricerca, da Lòrànt Réz il musicista ungherese, docente all’Università Eszerhàzy di Eger, ha ricomposto il concerto per strumenti a plettro impresso, alla fine del Quattrocento, per volere di Ferrante di San Severino, sulle bugne del suo palazzo.
Il regista Sandro Dionisio, incuriosito dalla scoperta di De Pasquale e Réz, vuole tradurla in un documentario o in un film. Il regista, ha incontrato il De Pasquale e gli altri protagonisti della decifrazione delle bugne e vorrebbe realizzare un viaggio a Napoli che può ancora, a suo avviso, creare “nuova bellezza“.
Dionisio è rimasto affascinato non solo dalla vicenda artistico-musicale legata al bugnato del Gesù Nuovo, ma anche dal De Pasquale che, per lui, riesce a decifrare i misteri piu’ profondi e nascosti della storia.
L’ungherese Réz, sarà a Napoli la prossima settimana e terrà una conferenza stampa sul concerto di marzo previsto nel Gesù Nuovo. L’ungherese illustrerà i vari dettagli dell’ ” Enigma” che sembra serbare ancora un mistero nella sequenza delle lettere-note che possono essere lette in diverse direzioni.
Il napoletano Angelo Castaldo, docente di organo al Conservatorio di Cagliari e autore di un saggio sull’occultismo e la numerologia nella musica bachiana, ha rintracciato significative somiglianze tra “Enigma”, di cui “per ora” esiste solo una breve registrazione eseguita da un organo (e non dagli strumenti a plettro) e il Trio super di Bach : Herr Jesu Christ, dich zu uns wend, Bwv 655″ che fa parte dei “Leipzig Chorales” , composti tra il 1720 e il 1750.
Il Castaldo è convinto che, sul “pentagramma aramaico” manchino alcuni segni che indichino la durata delle note e che Bach si sia ispirato, nel suo Trio a melodie piu’ antiche, tra cui quelle napoletane. Bach non è mai stato a Napoli, ma le note vesuviane viaggiavano con i tanti artisti itineranti per l’Europa.
Mozart, accompagnato dal padre Leopold, è, invece, venuto a Napoli e si sa che, come massone, anch’egli coniugava la musica, la cabala e l’astrologia. Perciò secondo il Castaldo l’ Enigma contiene altri enigmi.