Il protagonista dell’articolo di oggi è Pulcinella, la maschera nonché il simbolo di Napoli.
Quando nasce Pulcinella?
E’ stato inventato nella seconda metà del ‘500 dall’attore Silvio Fiorillo ma secondo altre voci, la figura di Pulcinella sarebbe nata da “Pulcinello” un piccolo pulcino dal naso adunco, c’è chi sostiene derivi dal nome di un contadino di Acerra, Puccio d’Aniello, che nel ‘600 si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi di passaggio nel suo paese.
Altri fanno risalire le sue origini addirittura al IV secolo a.C., come Margarete Bieber che sostiene che Pulcinella discende da Maccus, personaggio delle Atellane romane. Maccus rappresentava una tipologia di servo dal naso lungo e dalla faccia bitorzoluta, con ventre prominente, che indossava una camicia larga e bianca, nelle farse popolari romane chiamate Fabulae Atellanae. Tale ipotesi, pur considerata improbabile, non si basa su prove, anche per la sparizione dei materiali sulle atellane.
Secondo taluni la maschera discenderebbe da un altro personaggio delle Fabulae Atellanae: Kikirrus, una maschera teriomorfa (dall’aspetto animale) il cui stesso nome, infatti, richiama il verso del gallo. Quest’ultima maschera ricorda più da vicino la maschera di Pulcinella.
Cos’erano le Atellane?
Erano una tipologia di spettacolo molto popolare nell’antica Roma, una sorta di antico teatro vernacolare o dialettale apprezzate soprattutto da un pubblico di basso ceto. In tali rappresentazioni
Maccus rappresentava ora il sileno ora il satiro, in qualche caso la tipologia del servo come abbiamo detto prima, il suo simbolo distintivo era una mezza maschera, come quelle dei comici dell’arte, aveva il ventre prominente e recitava con voce chioccia.
Poi c’è la teoria secondo cui Fiorillo si ispirò a Puccio d’Aniello, il nome di un contadino di Acerra reso famoso da un presunto ritratto di Annibale Carracci, dalla faccia scurita dal sole di campagna ed il naso lungo, che diede vita al personaggio teatrale di Pulcinella.
Il personaggio di Pulcinella incarna il napoletano tipo che cosciente dei problemi in cui si trova, riesce sempre ad uscirne con un sorriso, prendendosi gioco dei potenti pubblicamente, svelando tutti i retroscena.
Si suppone inoltre che l’origine del nome derivi all’ermafroditismo intrinseco del personaggio, ovvero un diminutivo femminilizzato di pollo-pulcino, animale tipicamente non riproduttivo, del quale in un certo senso imita la voce.
In ogni caso presenta sempre un binomio contrastante (stupido-furbo, demone-santo, saggio-sciocco) che lo ha reso famoso in tutto il mondo.
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