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Vesuvio: i bigliettai minacciano lo sciopero


Il Vesuvio si è risvegliato!
No, non allarmatevi, ha riaperto i battenti ma solo per i turisti, gli ex bigliettai però minacciano una nuova serrata per domani e le guide sono in agitazione. C’è aria di guerra insomma. E il presidente del parco Nazionale del Vesuvio Ugo Leone, docente di Politica dell’Ambiente alla Federico II, uno che dovrebbe occuparsi di tutela della biodiversità, passa da un tavolo in Prefettura con 70 ex Lsu ad un appello affinchè si possa scongiurare l’apertura di nuove discariche in piena area protetta.

Intanto i turisti stranieri, 400.000 ogni anno quelli disposti a percorrere migliaia di chilometri per godersi il più bel panorama del mondo, cambiano meta.
Proprio così il vulcano più famoso del mondo soffoca tra rifiuti e vertenze occupazionali.

Le guide dichiarano di non poterne più delle lamentele dei visitatori che arrivano fino a quota 1.000 e poi non possono percorrere gli ultimi metri per affacciarsi all’interno del cratere.

Questa mattina si è tenuta una riunione tra il presidente dell’Ente Parco e i rappresentanti delle guide vulcanologiche, che da due giorni incrociano le braccia per protestare contro la decisione di “liberalizzare” l’ingresso al sentiero che da quota 1.000 conduce al cono fino al prossimo 15 gennaio, in attesa che vanga affidato il servizio di biglietteria, sembrava essere andata a buon fine.

Le guide dichiaravano che il loro «piccolo problema poteva dirsi risolto».
Ma ecco che ci si mettono gli addetti alla vendita dei ticket d’ingresso: domani mattina potrebbero dar via allo sciopero poiché temono che la nuova gara per l’affidamento del servizio, ora che la convenzione con l’Astir è scaduta, non garantisca il loro posto di lavoro.

“I problemi dei lavoratori sono gravissimi – commenta amareggiato Leone – e ci stiamo impegnando per risolverli. Con le guide la riunione è andata bene, ma senza l’aiuto delle istituzioni, a partire dal governo nazionale e regionale, ci ritroveremo a far fronte alla protesta di coloro i quali hanno lavorato fino allo scorso 31 dicembre alla biglietteria. Dovremmo tutelare l’ambiente, il patrimonio naturalistico dell’area protetta, e invece ogni giorno facciamo i conti con una situazione occupazionale disastrosa, nel disinteresse generale”. Intanto il sito istituzionale del Parco Nazionale del Vesuvio accoglie i visitatori del web con una foto spettrale, quella delle discariche in piena oasi naturalistica, e uno slogan – choc: benvenuti nella “Parcumiera”.

Elisa Pibiri

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