La Festa di Piedigrotta è una festa popolare della città di Napoli, ne troviamo citazione addirittura nel Satyricon, quale evento risalente ai baccanali, riti per propiziare la fecondità che si celebravano in onore del dio Priapo nei pressi della Grotta di Pozzuoli.
Nel XIV secolo, tale festività venne incorporata nella religiosità cristiana grazie alla costruzione di una piccola cappella nata, secondo una leggenda, nel luogo dove tre persone avevano sognato la Madonna, di cui avevano poi trovato un’antica statua lignea.
Tale statua e la chiesa di Santa Maria di Piedigrotta divennero il centro della devozione del borgo marinaro e della sua festa, che fu fissata all’8 settembre, giorno della natività di Maria.
Alla festa partecipavano anche dignitari del regno, corpi militari in parata, pellegrini e delegazioni di paesi vicini, divenne dal 1528, anno della prima partecipazione del viceré, una delle più importanti di Napoli, anche perché non perse mai del tutto i suoi caratteri orgiastici e paganeggianti, data l’esibizione di canti e danze.
La festa è caratterizzata da processioni, carri allegorici, sagra di canzoni, luminarie, fuochi d’artificio, e sollazzi vari.
La festa di Piedigrotta, a partire dal 1836, diventa l’occasione per presentare sempre nuove canzoni, un’occasione culturale ed industriale.
Difatti in occasione di questa festa viene organizzato un festival canoro, la Piedigrotta canterina venne ufficialmente inaugurata l’8 settembre del 1839, con il trionfo di Te voglio bene assaje in un’atmosfera variopinta di suoni, visto che oltre all’ascolto delle canzoni in gara, la manifestazione dava ampio spazio ad improvvisazioni basate su strumenti tradizionali: come putipù, triccheballacche, nacchere oppure su strumenti denominati ‘e scucciamienti.
Nel 1839 la festa raggiunge il suo massimo splendore. La manifestazione ormai è in grado di decretare trionfi e sconfitte musicali. Cantanti, musicisti e editori fanno a gara per essere presenti. Nel 1860 a Napoli arriva Garibaldi; l’anno successivo la Piedigrotta scompare. Napoli non è più capitale. Fu ripresa nuovamente nel 1876 da Luigi Capuozzo un distributore di giornali. Al posto delle parate militari ci saranno i carri allegorici.
Nel 2007 il Comune ha sostenuto una nuova edizione della festa, riprendendo in parte le modalità tradizionali: le luminarie in via Piedigrotta, i botti che annunziano l’inizio della festa la mattina dell’8 settembre, la sfilata dei carri allegorici sul lungomare, la sfilata dei bambini con i vestitini di carta, il concerto in Piazza del Plebiscito nonché la batteria di fuochi d’artificio.
La nuova Piedigrotta rinata nel 2007 è stata però anche fede poiché non ci si è dimenticati che nasce come contorno al pellegrinaggio settembrino verso Santa Maria di Piedigrotta. Sono stati innumerevoli i momenti di culto al santuario, quali la celebrazione della messa degli artisti, la concelebrazione della Natività della Vergine presieduta dall’arcivescovo di Napoli, la “Serenata alla Madonna” e la concelebrazione del Nome di Maria.
Ha suscitato grande clamore e molte polemiche la notizia che l’EPT di Napoli, ente titolare del marchio “Piedigrotta” ed organizzatore dell’evento, per il 2008 ha imposto “qualsiasi manifestazione che offenda il decoro, la morale, la religione o che contenga riferimenti a cronaca, attualità, politica e sociale anche se in veste satirica”.
Questa decisione ha provocato le proteste di molti artisti, fra cui quella di Dario Fo, che l’ha definita “resa completa dell’intelligenza e dell’ironia al potere”.