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Il mito di Partenope

L’origine di Napoli è legata ad una leggenda secondo la quale la fondatrice della città fu Partenope (termine che in greco significa vergine”).
Questo mito ha origine dalla tradizione del popolo, di origine greca, dei rodii, residente sulle coste del golfo napoletano nel lontano III secolo a.C.
Pare che la sirena in questione sia morta nel luogo in cui oggi sorge Castel dell’Ovo e proprio lì sia stata sepolta una dei patroni di Napoli, santa Patrizia.
Partenope, secondo una delle leggende, viveva in Grecia e trascorreva molto tempo a guardare il mare e a sognare di viaggiare.
Amava il giovane Cimone ed era ricambiata ma il padre di lei la promise ad Eumeo.

I due innamorati dunque decisero di fuggire e sbarcarono su una nuova terra che divenne rapidamente rigogliosa e bellissima (l’isola di Megaride). Ora, la famiglia di lei avendo saputo di tale luogo decise di raggiungerlo scoprendo così dov’era nascosta Partenope. La voce si sparse in Fenicia, in Egitto così moltissimi popoli, caricati i loro averi, i simboli dei loro dei su piccole imbarcazioni, partirono alla volta di questa favolosa terra. Questi popoli cominciarono ad edificare case ed ad occupare il territorio (fino al monte Echia), aprirono le prime botteghe e sorsero le mura della città. Intanto Parthenope era divenuta madre di dodici figli, era amata e rispettata da tutti per la pietà, la fedeltà che aveva sempre dimostrata e tutti rispettavano quanto lei stabiliva per legge. La pace regnò sempre su quel popolo che si distinse per l’alto grado di civiltà raggiunto.

In un’altra versione del mito invece scopriamo che Partenope è una fanciulla dal volto umano ed il corpo di pesce (come tramandato in un’altra trasposizione della leggenda) e viveva tra le rocce, in mezzo al mare. Un giorno, la nave di Ulisse, arrivò nelle acque popolate dalle sirene, e Partenope volle tentare di sedurre l’eroe col suo dolce quanto ingannevole canto ma egli la respinse.
La sirena Partenope distrutta dal dolore si gettò da un’alta rupe ed il suo corpo trasportato dalle onde arrivò sino al golfo napoletano e vi rimase imprigionato. Questo è proprio l’isolotto di Megaride: Partenope dunque si dissolve ed il suo corpo sinuoso si trasforma nella morfologia del paesaggio napoletano, partenopeo per l’appunto, appoggiando il capo ad oriente, sull’altura di Capodimonte, ed il piede, per così dire, ad occidente, verso il promontorio di Posillipo.
Questo semplice racconto, ed in particolare la simbologia che lo attraversa, ci fa notare come si riconduca la fondazione della città ad un evento naturalistico. Il mare ha portato il corpo della sirena dunque ha dato origine alla città ed è il mare stesso la principale fonte di sostentamento.
E’ importante tenere viva la tradizione di questi miti popolari in quanto parte del patrimonio della cultura partenopea.

Elisa Pibiri

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